Novità d’autunno in Agriverse: crescita, eventi e Academy
È un autunno di fermento quello che sta vivendo Agriverse, la start-up made in Puglia di Vito Sanitate e Giangrazio Del Vento.
Continua la crescita di interesse nei numeri di chi ha scelto Agriverse: il software per la gestione tecnico economica di aziende agricole, cooperative e OP.
In particolare, per queste ultime, l’autunno è tempo di programmi operativi, in cui la trasformazione digitale è una delle voci di spesa da inserire nella programmazione pluriennale richiesta dalla UE. Agriverse si inserisce perciò come fornitore chiave di servizi per cooperative ed OP che devono validare piani di investimenti pluriennali.
Novità in Agriverse
Con la sospirata ripresa degli eventi in presenza, Agriverse ha poi ricominciato da Macfrut a RiminiFiere dove, in collaborazione con Gruppo Sistema, ha presentato l’integrazione tra il software e la suite NavGreen del gruppo romagnolo.
Questa sinergia permetterà a cooperative e player del settore ortofrutticolo di ottenere una tracciabilità completa di prodotto, dal campo alla trasformazione, sempre monitorando costi e ricavi e garantendo uno scambio continuo di dati.
Agriverse presenterà la sua tecnologia anche a Bologna, in occasione del prossimo EIMA International dal 19 al 24 ottobre, offrendo agli interessati un biglietto d’ingresso gratuito.

“EIMA – afferma Vito Sanitate – è una vetrina che finalmente riapre le porte dopo il rinvio del 2020. Ci aspettiamo una grande affluenza e sicuramente il digitale sarà uno dei temi di primo interesse”.
Non solo crescita ed eventi, ma anche un ruolo sociale e didattico all’orizzonte. E’ stata infatti lanciata a settembre l’iniziativa Agriverse Academy: il programma education per istituti superiori professionali e tecnici agrari, ai quali viene fornito gratuitamente un pacchetto personalizzato del software per la didattica da laboratorio.

Sono previste, inoltre, su richiesta, sessioni di mentoring ai professori e alle classi dagli esperti digitali di Agriverse, per formare dal basso gli agricoltori del domani, più interconnessi, più digitali e più pronti alle sfide in un modo agricolo in cambiamento.